GENERAZIONE PARMA INCONTRA ANMIC

La sezione di Anmic Parma (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), presieduta da Walter Antonini, si trova in via Stirone 4 ed è una delle 104 sedi in Italia dell’associazione di tutela e rappresentanza delle persone con disabilità. Nel corso della nostra chiacchierata sono emersi tanti aspetti critici da migliorare e perfezionare. L’accessibilità a luoghi pubblici e privati, in particolare ai tantissimi esercizi commerciali con barriere architettoniche; l’istituzione di un disability manager in più contesti visti gli ottimi risultati ottenuti dove è stato previsto; l’ottimizzazione delle risorse disponibili; il significativo numero di persone con disabilità in attesa di collocamento obbligatorio (in totale circa 6000 a Parma e provincia, comunque un dato inferiore rispetto alla media nazionale e tra i più bassi in Italia); la visione a livello di opinione pubblica della disabilità fisica in senso stretto con scarsa considerazione delle difficoltà di carattere intellettivo.

Tra le soluzioni concrete paventate rientrano: esenzioni da alcuni tributi comunali per i commercianti che investono sull’abbattimento delle barriere architettoniche; l’estensione della figura del disability manager comunale con capacità di incidere su tutti i settori e non solo nel settore Welfare e l’istituzione della stessa figura in tutti gli enti pubblici importanti (scelta già fatta da Ausl) e a livello aziendale; coinvolgimento del terzo settore sulle scelte di politiche sociali; potenziamento delle Case della Comunità in tutti i quartieri con assistenti sociali più presenti sul territorio. Sul tema mobilità, si è discusso della necessità di rendere tutto il parco mezzi Tep realmente accessibile, con pedane manuali e una costante manutenzione, nonché dell’importanza della formazione per gli autisti nella relazione con le persone fragili. Infine, è importante incentivare attività di comunicazione sociale, per superare il fastidioso binomio disabilità = costo per la società, che spinge le amministrazioni pubbliche a lavorare sul tema in termini di bilancio e non di opportunità e parte integrante del patrimonio umano e culturale di una società. L’alterità è la lente che ci consente di guardare il mondo a colori, diversamente lo vedremmo in bianco e nero. Prima di parlare di disabilità in termini fisici e mentali, è prioritario domandarsi se non si è dinnanzi a una disabilità di natura socio-culturale.

“L’intervento dei servizi educativi è decisivo per abbattere lo stigma ed educare alla parità”

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